Passione Partenopea - Forum Cafè

Rassegna stampa sul Napoli, Notizario sul calcio Napoli: dichiarazioni, indiscrezioni e altro, presi dalla carta stampata

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Pablito1983
view post Posted on 19/2/2008, 23:08     +1   -1




Napoli, faccia a faccia per uscire dalla crisi
Un'ora di confronto fra squadra, tecnico e dg. Da domani ritiro

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NAPOLI, 19 febbraio - Per uscire dalla crisi, il Napoli s’interroga: un’ora di faccia a faccia, nel chiuso dello spogliatoio, tra il direttore generale Marino, il tecnico Reja e l’intero organico a disposizione. Il summit a porte chiuse è servito per cercare di capire i mali di questa squadra che è reduce da due sconfitte consecutive ma che soprattutto da un po’ di tempo non riesce a dar continuità ai propri risultati. Al termine della riunione, seduta tecnica, per cominciare a preparare la doppia trasferta di Livorno e Genova.
RITIRO DA DOMANI - Da domani sera la squadra resterà a Castel Volturno in ritiro, la partenza per la Toscana è stata confermata per il pomeriggio di venerdì. Intanto, il giudice sportivo ha fermato per due giornate l’uruguayano Zalayeta e per una il difensore Domizzi. Non si sono allenati Iezzo, Garics e Cupi, ormai lungodegenti, ed ha svolto lavoro differenziato Domizzi.


Fonte: Corriere dello Sport(Antonio Giordano)
 
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Bluesband
view post Posted on 20/2/2008, 12:06     +1   -1




Il Punto sul Napoli: Lavori in corso in casa azzurra “Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per voi”
Crisi d’indentita’ per la formazione partenopea.

Il cambio di modulo, una prestazione incolore dei giocatori azzurri, alcune scelte e sostituzioni effettuate da Reja, permettono ai toscani di vincere meritatamente il match, facendo piombare la squadra azzurra in una crisi di identità deleteria per il suo futuro.

“Finalmente un nuovo modulo del Napoli” esclamano i tifosi azzurri, dopo un reiterato e contestatissimo 3-5-2, che è stato utilizzato dall’inizio del campionato in corso. Era ora che Reja proponesse un modulo più spregiudicato ovvero il 4-3-2-1 da molti invocato per assistere ad una partita degli azzurri dove gol, vittoria e spettacolo ripagassero il popolo partenopeo dopo molte partite disputate all’insegna del non gioco.

“Andiamo tutti al San Paolo” era stato il passaparola durante la scorsa settimana: “Il nostro Presidente, avendo capito il particolare momento degli azzurri, ha ridotto, sensibilmente, i prezzi dei biglietti, così potremo assistere ad una bella partita del Napoli”.

Ed infatti, il San Paolo, al fischio di inizio del Sig. Mazzoleni, arbitro dell’incontro, presenta un colpo d’occhio stupendo con cinquantamila entusiasti tifosi pronti a traghettare il Napoli verso un convincente successo che ha il significato di una svolta radicale sul piano del gioco e della personalità, componenti identificative di un grande complesso in linea con le ambizioni della Società, mirate ad avere una squadra competitiva nel campionato italiano e pronta ad entrare nel gota del calcio europeo. E’ chiaro che un cambio di modulo richiede un certo tempo affinché venga metabolizzato dai giocatori, ma è pur vero che un nuovo assetto tattico non può prescindere dalla massima collaborazione da parte di tutti i calciatori per far fronte a quegli inconvenienti derivanti da una nuova disposizione sul rettangolo di gioco. Oltre alla dovuta collaborazione, ci vuole entusiasmo, impegno e capacità nel leggere la partita ogni qualvolta gli avversari non permettano l’applicazione di quegli schemi di gioco studiati ed applicati in allenamento. Schemi? Determinazione? Tentativo di applicare un pressing sugli avversari? Osservare la posizione in campo assegnata dall’allenatore? Mantenere la squadra unita, abbastanza corta ed, in virtù dello schieramento che prevede due attaccanti alle spalle della punta centrale oltre agli eventuali inserimenti di Hamsik, proporsi in avanti con convinzione e determinazione? Ebbene, niente di tutto ciò si intravede nel corso della partita. Entusiasmo? Si, tanta allegria, entusiasmo e fiducia nello svolgimento di una gran bella partita, non da parte dei giocatori partenopei, ma del meraviglioso pubblico accorso a Fuorigrotta.

Reja deve fare a meno dello squalificato Contini e degli infortunati Cupi, Garics e Iezzo. L’Empoli non può contare sull’apporto di Vannucchi, squalificato. La difesa a quattro del Napoli vede la presenza di due centrali: Cannavaro e Domizzi impegnati in una disputa nel primeggiare per ottenere la “palma” di difensore determinante alla sconfitta del Napoli. Domizzi, sempre meno tempestivo nelle chiusure, è il lontano “parente” del giocatore ammirato in un recente passato. Cannavaro sciorina un magistrale e spettacolare “colpo ad effetto” forse mai ammirato sui campi della serie A italiana: un tentativo di colpo di tacco, nell’area napoletana, per intercettare un cross di Buscè che, invece, raggiunge lo smarcato Pozzi: non fallisce l’attaccante empolese e riporta in vantaggio la sua squadra con un preciso sinistro.

Come laterali difensivi vengono schierati Grava e Savini che si limitano ad ammirare come si interpreta il ruolo, assegnato loro da Reja, e svolto molto bene, sull’altro fronte, da Antonimi e Tosto. Grava, in particolare, non può fare a meno di complimentarsi con Giovinco allorquando il fantasioso trequartista toscano si presenta nei suoi paraggi, infatti il calciatore dell’Empoli che ha messo in difficoltà l’intera retroguardia azzurra ha evitato al difensore azzurro la possibilità di commettere un qualsivoglia fallo intenzionale che avrebbe potuto essere sanzionato dall’arbitro con il cartellino, saltando, sistematicamente il giocatore partenopeo con una facilità disarmante. La lezione impartita da Giovinco, invece, non è stata recepita dagli altri azzurri ed, in particolare da Domizzi che, dopo aver concesso un vantaggio iniziale al fantasista empolese, in fase di contropiede, si accorge che sarebbe meglio tentare di raggiungerlo e quando prende atto che la rincorsa non può sortire alcun effetto, pensa bene di atterrarlo al limite dell’area di rigore. Essendo l’ultimo uomo, in difesa, Domizzi viene espulso e va a fare compagnia al suo compagno di squadra Zalayeta autore, di una singolare espulsione avvenuta nel sottopassaggio durante l’intervallo per uno “scambio di opinioni del tutto particolare” con Piccolo.

Il centrocampo del Napoli è disegnato solo sulla carta perché sul rettangolo di gioco nessuno si è accorto della presenza dei centrocampisti azzurri e la squadra empolese, incredula, ha giostrato a suo piacimento in quella zona nevralgica del campo. Troppo distanti, tra loro, Hamsik, Pazienza e Blasi, osservato più come giocatore di fascia destra che come intenditore centrale. Discreta la prova di Mannini, restituito nel suo ruolo naturale e commovente l’impegno di Lavezzi, unico giocatore azzurro a non mollare mai fino al 94’. Triste e rassegnato, il Pocho, ha visto vanificare il suo costante impegno fatto di continuo movimento, finte, dribbling, precisi appoggi verso i compagni ed un perfetto cross che ha consentito a Mannini di realizzare la sua prima rete nel Napoli. Eloquente l’espressione sul viso di Lavezzi al termine del match. Questo modulo prevede la presenza di una punta centrale ma, evidentemente, Zalayeta non lo ha capito e continuando a ripiegare indietro, fa mancare un punto di riferimento, per i giocatori azzurri, al centro dell’area avversaria. Il Panteon, evidentemente, ha pensato di dover ancora apprendere come si posiziona una punta centrale con il 4-3-2-1 e decide di farsi espellere per poter studiare bene il nuovo atteggiamento tattico stando accovacciato all’imbocco degli spogliatoi. Considerando che Sosa può essere utilizzato per una parte della partita e che Zalayeta, per indisponibilità oppure per varie squalifiche, non ha un sostituto, bisognerebbe recuperare Calaiò. Il recupero dell’Arciere deve avvenire, in primis, sotto l’aspetto della fiducia che Reja dovrebbe, rivedendo la sua posizione, manifestare nei confronti del giocatore e poi con un pieno utilizzo dal primo minuto di gioco. Del resto il nuovo modulo, potrebbe subire una lieve variante e passare dal 4-3-2-1 al 4-3-3 con l’impiego di tre attaccanti tecnici, veloci e rapidi negli spostamenti e nei movimenti quali Mannini, Calaiò e Lavezzi. Il centrocampo non può prescindere dall’utilizzo costante di Hamsik, un giocatore imprevedibile che assicura una stabilità del reparto in fase di circolazione di palla, di aperture illuminanti verso i compagni di squadra e di finalizzazione della manovra. Stesse considerazioni, ma con diverse motivazioni, per Gargano, un centrocampista in grado di catturare un’innumerevole quantità di palloni e quindi garantire alla squadra un efficace filtro e pronte ripartenze. In difesa, Canavaro avrebbe bisogno di un po’ di riposo con conseguente riflessione per ritornare ad essere utile come nella prima fase del campionato. Il ritorno di Contini e l’impiego di Santacroce dovrebbero conferire alla difesa una maggiore impenetrabilità.

“Lavori in corso in casa Napoli . Un famoso cartello esposto sui marciapiedi delle nostre città durante le varie opere di manutenzioni al livello stradale, recita: “Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per voi”. I tifosi partenopei, in un recente passato, hanno subito disagi in quantità non corrispondente alla loro grande passione verso i colori azzurri, per cui ora sperano che i “lavori” terminino nel più breve tempo possibile: la “zona calda” della classifica è a ridosso dell’attuale posizione del Napoli quindi, anche in vista della doppia ravvicinata trasferta a Livorno ed a Genova, i calciatori partenopei devono trovare un equilibrio tattico, una serenità ed uno stato psicofisico che permetta loro di superare questo periodo catalogabile come il più problematico nell’attuale campionato.

Vincenzo Vitiello

fonte: goal.com/it
 
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fausto69
view post Posted on 22/2/2008, 18:01     +1   -1




Duemila volte Napoli
Giovedì, 21 Febbraio 2008


Con la partita contro l’AS Livorno Calcio l’SSC Napoli diventa l’ottava squadra a tagliare la meta delle 2000 partite in Serie A, traguardo riservato solo ai grandi blasoni che hanno fatto la storia del calcio italiano.

Cerchia ristretta
Tutte le squadre che sono entrate nel club delle 2000 partite nella massima serie vantano infatti un passato, e spesso anche un presente, decisamente glorioso, e tutte hanno vinto almeno due Scudetti. La capolista, anche in questa speciale classifica, è l’FC Internazionale Milano, sempre presente nella Serie A a girone unico con 2.491 partite giocate. Seguono alla pari Juventus e AS Roma (2.453), AC Milan (2.431), ACF Fiorentina (2.291), Torino FC (2.177) e S.S. Lazio (2.153).

Piazza esigente
Vista la ‘compagnia’, non è un caso che quella partenopea sia considerata una piazza tanto calorosa quanto esigente. Il Napoli, appena tornato in Serie A, sta facendo un buon campionato e Aurelio De Laurentiis ha investito molto per far tornare la squadra ai grandi fasti del passato. Eppure la panchina di Edoardo Reja sembra in bilico e si parla di crisi. Poco importa che questo Napoli abbia attraversato mille difficoltà, tra cui il fallimento, e che adesso si stia ripresentando in Serie A senza timori reverenziali nei confronti di nessuno. Forse ci vorrà più tempo di quello che speravano i tifosi per alzare un altro trofeo, e per ora bisogna accontentarsi di festeggiare la 2000esima partita nel campionato più importante con una discreta fiducia per il futuro.

Appuntamenti che contano
Secondo le statistiche, se si esclude la primissima gara giocata contro la Juventus e persa 3-2 nel 1929, il Napoli vince le partite dei grandi traguardi. Vinse la gara numero 500 contro l’UC Sampdoria con un netto 4-0 nel 1950, superò 2-1 il Torino nel 1968 nella millesima, e ottenne lo stesso risultato sempre contro i Granata nel 1985. Fu la partita numero 1.500, e nonostante il fallimento del 2004 con la successiva iscrizione in C1, ora il conto sale a 2000.

Duemila emozioni
Di tutte queste partite in Serie A, condite da gioie e dolori, miti e delusioni, il Napoli ne ha vinte ben 721, pareggiandone 667 e perdendone 611. E’ la sconfitta il risultato meno ricorrente nella storia del club, che nella massima serie ha segnato 2.480 gol subendone 2.321. Dopo le trasferte contro Livorno e Genoa CFC, il Napoli è atteso da una serie infernale che vedrà i partenopei affrontare nell’ordine Inter, Roma, Juventus e Fiorentina – tutte formazioni nel club delle 2000 partite.

fonte uefa.com
 
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Bluesband
view post Posted on 22/2/2008, 22:19     +1   -1




report fotografico Trasferta in Eurostar
per il Napoli calcio

http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/1761572

(pare quasi una gita scolastica...)
 
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ale83_webmaster
view post Posted on 23/2/2008, 11:28     +1   -1




CITAZIONE (Bluesband @ 22/2/2008, 22:19)
report fotografico Trasferta in Eurostar
per il Napoli calcio

http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/1761572

(pare quasi una gita scolastica...)

E fà o' servizio completo... :lol:



Trasferta in Eurostar per il Napoli calcio

Insolita trasferta per il Napoli che ha requisito un intero vagone di Eurostar per raggiungere la Toscana. Gli azzurri, arrivati a Firenze, si sono poi trasferiti in pullman nel ritiro di Calcinaia, in provincia di Pisa, per preparare la sfida di domenica col Livorno. La decisione, decisamente originale nel calcio multimilionario delle star della serie A, è legata all'esigenza di evitare ai giocatori un lungo e più faticoso trasferimento in pullman.
Scene di entusiasmo dei presenti alla stazione centrale quando si sono accorti che Hamsik, Lavezzi e compagni erano confusi tra i pendolari che solitamente prendono il treno.
Lo storico massaggiatore Carmando, fedelissimo di Maradona ai tempi del Pibe, si è anche improvvisato capostazione suscitando l'allegria dei presenti e dell'intera squadra. A bordo dell'Eurostar è immediatamente partita una caccia all'autografo da parte degli incuriositi e sorpresi passeggeri diretti in Toscana.

[22 febbraio 2008]


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adry-viktor-bellex
view post Posted on 23/2/2008, 17:23     +1   -1




azz hamsik con gli okkiali!!!!hihi
 
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ale83_webmaster
view post Posted on 23/2/2008, 20:11     +1   -1




De Laurentiis: "Il mio Napoli crescerà"
Il presidente: "Presto ritroveremo verve e compattezza"


"Ho le spalle larghe per proteggere sempre il mio Napoli"
. Parla il Presidente. Aurelio De Laurentiis tiene fede al suo ruolo di capofamiglia e si assume oneri ed onori del proprio 'mandato'. L'esperienza ed il senso di responsabilità sono le peculiarità su cui far leva in questo momento della stagione. Il Presidente sta vicino alla squadra non solo in senso lato ma anche in maniera fisica: è andato a trovare i ragazzi in ritiro in Toscana per tenere ancor di più unito il gruppo. E da lì manda il suo messaggio rassicurante:

"Non bisogna essere preoccupati, sappiamo che nell'arco di un campionato le difficoltà sono sempre presenti. Per questo bisogna contare su tanti elementi. Noi non ci siamo mai fatti attrarre dalle sirene del settimo-ottavo posto. Per noi l'importante è maturare, crescere e fare gruppo. Ed è soprattutto nelle sconfitte che si cresce. Il nostro è un discorso progettuale atto ad uno sviluppo graduale. Per farlo bisogna sperimentare. E per sperimentare si deve giocare e magari anche poter sbagliare.

"Oltretutto - prosegue il Presidente - in questo periodo non siamo stati neppure fortunati. Abbiamo avuto molti giocatori in infermeria proprio nel momento in cui sono arrivati i neo acquisti che hanno dovuto accorciare i tempi di inserimento. Io sono comunque contento dei piccoli progressi. Questo Napoli deve essere aituato a crescere e sono sicuro che il futuro ci darà belle soddisfazioni. La gara di Livorno per noi rappresenta l'inizio dell'orgoglio. Nelle prossime 4-5 gare sono certo che i giocatori ritroveranno verve e compattezza. Io sono e sarò sempre vicino alla squadra. Ho le spalle larghe per proteggere il Napoli ed i tifosi. Il popolo azzurro è sempre stato comprensivo e meraviglioso per il calore mostrato nei nostri confronti. Io ho un immenso rispetto per i napoletani"


Fonte: sscnapoli.it

Edited by ale83_webmaster - 10/11/2011, 11:04
 
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view post Posted on 23/2/2008, 20:15     +1   -1
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'Nzallanuto

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troppo belle le foto.....

Edited by ale83_webmaster - 10/11/2011, 11:06
 
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Pablito1983
view post Posted on 24/2/2008, 11:03     +1   -1




De Laurentiis: «Napoli, ora torna unito»

LA CARICA DEL PRESIDENTE - A caricare la squadra, reduce da due ko di fila e alle prese con le assenze di Iezzo, Cupi, Garics, Capparella (infortunati), Domizzi e Zalayeta (squalificati), nonchè con Lavezzi più fuori che dentro causa attacco febbrile, ci ha pensato il presidente De Laurentiis: «Ogni volta che c'è stato un momento in cui c'era da tutelare i ragazzi, io ci sono sempre stato - ha detto De Laurentiis - io sono il Napoli dalla A alla Z, ho le spalle larghe, ci sarò sempre, perchè ho un rispetto immenso per i nostri tifosi, sono qui per loro nonostante i miei impegni. Per loro che sono sempre stati magnifici. E comprensivi nei nostri confronti».

IL PROBLEMA "FESTE" - Grintoso ma anche conciliante, il patron azzurro: «Il momento no? A gennaio e febbraio ci è capitato anche in passato. Il guaio sono le feste - dice De Laurentiis - Fosse per me giocherei sempre. Comunque siamo stati sfortunati, perchè abbiamo lamentato tante assenze proprio quando c'era da immettere giocatori nuovi, che hanno però ben figurato. E poi il ko di domenica scorsa non vuol dire che il nuovo modulo non sia valido. Questo è un Napoli che deve crescere, e le sconfitte aiutano a crescere. Avevamo visto giusto dichiarando di puntare al decimo-dodicesimo posto, siamo stati bravi a non cedere alla tentazione delle sirene quando le cose giravano bene. Noi ora dobbiamo solo pensare a crescere e valutare la qualità dei giocatori. Mi preoccuperei se il Napoli giocasse male tra quattro anni. Ora invece stiamo crescendo, e tra due anni cominceremo a toglierci delle soddisfazioni».

LA RICETTA - De Laurentiis conclude parlando del tecnico e dei giocatori: «L'allenatore non c'entra nulla con quanto sta succedendo: i giocatori dimostrano il loro valore a prescindere dal tecnico, verso il quale nutro stima e affetto. Sono molto legato a Reja, poi può succedere che si dicano cose pesanti in un momento particolare. I giocatori? Non li si può certo tacciare di scarsa professionalità. Loro sono stati scelti perchè sono da Napoli, una squadra e una piazza che sono punti d'arrivo, non di partenza. Ora devono sentire dentro le parole giuste per ritrovarsi: il Livorno è in forma, ma per noi la gara di domani deve significare ritrovare certi valori e ricompattarsi».

fonte Corriere dello Sport-Stadio

Edited by ale83_webmaster - 25/2/2008, 13:24
 
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Bluesband
view post Posted on 25/2/2008, 12:28     +1   -1




ritorniamo a cose piu' o meno serie.
fonte: tuttonapoli

ESCLUSIVA TUTTONAPOLI - Mazzone (ex all.): "Napoli, calma e sangue freddo"
Ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni il simpaticissimo Carletto Mazzone
25/02/2008 11:55 di Fabio Ummarino , articolo letto 677 volte

Ha sempre dichiarato il suo affetto verso Napoli ed il Napoli e lo si avverte anche nelle dichiarazioni che ci ha rilasciato: stiamo parlando di Carlo Mazzone, ex allenatore, di grande esperienza. " Quella di ieri è una vittoria importante, su un campo non facile come quello del Livorno che, ultimamente, ha offerto discrete prestazioni: il Napoli adesso ha bisogno di calma e serenità, non capisco perchè li' da voi ci sono cosi di frequente polemiche che secondo me sono eccessive e fuori luogo visto l'ottimo campionato che stanno disputando gli azzurri. Calaiò? Se non ha giocato sino ad ora vuol dire che gli altri suoi compagni stavano meglio perchè il mister è il primo che vuole vincere le partite ed è solo lui che conosce alla perfezione lo stato di forma dei suoi giocatori. Reja è un signore, merita grande rispetto per quello che ha dato e sta dando al Napoli. La partita di mercoledi contro il Genoa è abbastanza complicata: gli uomini di Gasperini praticano un buon calcio, molto offensivo, bisognerà stare attenti".
 
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alessandra05
view post Posted on 26/2/2008, 15:54     +1   -1




Il mese nero della difesa del Napoli


L’emergenza difesa nel Napoli in questo mese di febbraio è stata all’ordine del giorno. La via crucis è iniziata con l’espulsione di Cannavaro contro l’Udinese il 3 febbraio, la domenica dopo con la squalifica di Contini per somma di cartellini gialli, preseguendo con l’espulsione di Domizzi la giornata successiva contro l’Empoli, e per concludere, si spera, con i cartellini gialli rimediati da Cannavaro e Santacroce che per somma di ammonizioni salteranno l’incontro infrasettimanale di mercoledi contro il Genoa. Alle squalifiche dobbiamo poi aggiungere gli infortuni che hanno colpito nel mese di febbraio i giocatori del reparto difensivo del Napoli, Cupi, Savini, Garics e non ultimo il numero 1 azzurro Gennaro Iezzo.
Ricapitolando la situazione cartellini gialli dei difensori del Napoli fino a questo momento, troviamo:
Gianello 1 cartellino giallo
Contini 4 cartellini gialli
Domizzi 6 cartellini gialli ed 1 cartellino rosso
Savini 6 cartellini gialli
Cupi 1 cartellino giallo
Santacroce 2 cartellini gialli (da quando è a Napoli)
Rullo 2 cartellini gialli
Cannavaro 4 cartellini gialli ed 1 cartellino rosso
Grava 1 cartellino giallo
Garics 3 cartellini gialli

Il record di cartellini gialli nel Napoli appartiene a Emanuele Blasi con 9 cartellini gialli ed 1 rosso, da evidenziare anche i 5 cartellini gialli a Lavezzi, un pò singolare per un attaccante.
Alessandro Scetta
 
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24 grana
view post Posted on 29/2/2008, 12:36     +1   -1




Se si osservano le dinamiche dei bassifondi della classifica c'è un particolare che turba l'ambiente partenopeo: non c'è nessuna compagine arrendevole che si sia già staccata rispetto alle altre. La lotta salvezza vive di sussulti e nelle ultime giornate la sensazione è che la quota salvezza potrebbe essersi alzata. Non che il Napoli debba mostrarsi del tutto preoccupato, ma è opportuno fissarsi degli obiettivi chiari in vista del ciclo terribile che attende gli azzurri. "Raggiungere quanto prima quota 40": è questo l'ordine di scuderia che la squadra che farà di tutto per eseguire nel più breve tempo possibile, questo l'obiettivo che il tecnico Reja formalizzerà ai ragazzi nel faccia a faccia che si terrà oggi in allenamento. Se si fanno due calcoli in fondo il Napoli si avvicina al ciclo terribile solamente con un punto in meno rispettoal girone d'andata. Tuttavia si sa che nella seconda parte del campionato le medio-piccole viaggiano a ritmi più sostenuti ed è quindi necessario vendere cara la pelle facendo di tutto a provare ad eguagliare nel cicilo terribile lo stesso bottino di punti dell'andata: quattro. Marzo sarà decisivo per capire se dovremo attenderci un'estate al sole...

fonte goal.com

Edited by ale83_webmaster - 29/2/2008, 13:46
 
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Bluesband
view post Posted on 3/3/2008, 23:02     +1   -1




DELA colpisce ancora.... "ca nisciu e' fess..."

De Laurentiis: "Via i gioielli e Marino? Cà nisciun è fess!"
All'interno le dichiarazioni de "L'oro di Napoli" che, oltre all'esaltante vittoria di ieri sera, si sofferma su temi caldi come il silenzio stampa, Marino, acquisti, Intertoto e anche una dichiarazione di amore alla città di Napoli
03.03.2008 14.05 di Riccardo Rossi articolo letto 4847 volte

Poco fa il presidente Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio Marte. Ecco le dichiarazioni evidenziate da Tuttonapoli.net: "Non ero poco febbricitante, perchè se lo fossi stato, mi avreste visto al San Paolo. Ero poco febbricitante al Ferraris, poi il lavoro a Milano mi ha debilitato ulteriormente portandomi ad avere varie linee di febbre. Ieri sera ero già sotto cura di antibiotici, ma il migliore antibiotico è stata la prestazione dei ragazzi. Subito dopo l'avvio sprintoso abbiamo visto un Napoli combattivo, che finalmente ha fatto vedere la sua giovane freschezza, accompagnata dall'esperienza di giocatori come Zalayeta, Contini, Savini che ha fatto un'egregia partita. A Reja il merito di essere riuscito a raccogliere i frutti di un duro lavoro, nel quale non ha mai potuto contare sull'intero organico. Sono felicisssimo per Mannini e Santacroce, che ieri ha fatto una partita da gigante, per il Pocho, che ha perso anche qualche chiletto dopo l'influenza e si vede che ne ha guadagnato in termini di scatto. Non si può certo pretendere sempre il massimo risultato da questi ragazzi. C'è stata una "semi-crisetta", ma la squadra ora torna ad avere una forma fisica e psichica ottimale. Abbiamo tre partite difficilissime: giochiamocele. Saranno un terribile banco di prova, ma proprio perchè terribile, è un banco di prova utile.
Ai sessantamila del San Paolo e al milione e mezzo di case sintonizzate, voglio dire che ho una grande adorazione per questa città la quale fa parte del DNA della mia famiglia. Io dico francamente che se non fosse stato per Napoli, me ne sarei già andato dal mondo del calcio ai tempi degli scandali come calciopoli. Mi fa piacere che loro abbiano apprezzato il mio impegno. Ecco perchè sono rimasto a Napoli.
Il rinnovo di Pierpaolo Marino? E' una persona di famiglia, oltretutto ha anche un altro anno e mezzo di contratto. Alle persone di famiglia non si rinnovano contratti. Non costringo nessuno a collaborare con me, ma come nel cinema, se c'è fiducia reciproca il rapporto va avanti da sè: vi siete mai chiesti perchè, per esempio, De Sica lavora con me da 25 anni?
Vendere i nostri gioielli? "Cà nisciun è fess!" Abbiamo fatto tanto per scoprirli. Marino ha ragione quando dice che si acquista a giugno e non a gennaio, ma quello che abbiamo fatto a gennaio non è stato altro che anticipare squadre più blasonate di noi che ci avrebbero potutto soffiare a giugno queste promesse, come è accaduto per tutti i napoletani che non siamo riusciti a riportare in patria quest'anno. E' vero, a gennaio costano di più, ma almeno non restiamo a bocca asciutta. Per i nuovi acquisti questa fase del campionato è un super allenamento prima del ritiro estivo.
Il silenzio stampa? E' un fatto di doppia portata: è in primis scaramantico, e poi serve a far rimanere tutti più compatti e concentrati. I nostri calciatori sono giovani, e non hanno esperienza nel comunicare. Molto spesso voi giornalisti siete molto intelligentemente intenti a sollecitare certe risposte per suscitare l'attenzione dei lettori o ascoltatori. Quindi spesso cadono in queste trappolette. Lo spogliatoio dev'essere un tempio sacro nel quale non si può entrare, poichè deve appartenere esclusivamente al club.
Intertoto? Io sono sempre pronto a iscrivere la squadra del mio cuore dove vuole essere iscritta. Si deve chiedere solo ai ragazzi se sentono di poter competere anche in questa competizione. Noi stiamo cercando di mettere in piedi una squadra alta nel morale e nel gioco. Tutto quello che viene in più è bene accetto".
 
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alessandra05
view post Posted on 7/3/2008, 15:30     +1   -1




L'arbitro aveva concesso due rigori dubbi ai partenopei
Farina, Rosetti e Rizzoli duri: vogliono fermarsi

Bergonzi in esilio e sotto scorta
minacciato dopo Napoli-Juventus

di FULVIO BIANCHI

Bergonzi in Napoli-Juve
ROMA - Nascosto, come un pentito di mafia. Protetto dalla polizia lontano da casa, per due settimane. Ma è successo a un arbitro, "assolutamente di prima fascia" come ha denunciato il presidente degli arbitri, e vicepresidente federale, Cesare Gussoni. Non fa nomi ma si tratta dell'assicuratore di Savona che fa parte però della sezione arbitrale di Genova, Mauro Bergonzi, protagonista contestatissimo di Napoli-Juve (del 27 ottobre scorso: 3-1 con due rigori molto dubbi a favore della squadra di casa) fermato per un lungo periodo da Pierluigi Collina. I più discussi ultimamente erano stati anche due internazionali, Paolo Dondarini di Finale Emilia e Stefano Farina di Roma. Il primo aveva sbagliato in pieno la partita Reggina-Juve (2-1), scatenando le proteste della società torinese sfociate nella famosa lettera ai vertici federali e arbitrali. Il secondo era stato protagonista di Catania-Inter, (0-2 per i nerazzurri) contestatissimo - ma in maniera civile e ironica - anche dal pubblico (tanto che poi Farina aveva saltato il terzo tempo).

"Ma adesso basta, prima che sia troppo tardi", ha tuonato Gussoni. Spiegando l'incredibile fatto: "E' successo un episodio pericoloso: un gruppo di persone ha circondato quello che credeva fosse un arbitro, ha tentato di sequestrarlo e di riempirlo di botte: solo che era uno che gli assomigliava, un sosia. Era un direttore di una filiale bancaria che si è rivelato alla fine, poveretto, salvandosi così dalle botte. Ma su consiglio della polizia quell'arbitro (Bergonzi, appunto ndr) è stato costretto a vivere protetto e trasferirsi in un'altra provincia per due settimane".

Prende fiato, Gussoni. E poi continua: "Non si può più vivere così: non solo il designatore Collina ha ricevuto minacce (due proiettili, da tre mesi vive sotto scorta, ndr) ma altri dirigenti arbitrali hanno ricevuto bossoli, pallottole... In più alcuni arbitri di serie A sono stati fatto oggetto di minacce, sms, lettere di insulti anche loro. Abbiamo subito avvertito le Digos, certo (soprattutto quelle di Roma e Catania ndr). Ma si può andare avanti così?".

E subito risponde: "No che non si può: noi diciamo basta. Ultimamente sono cresciuti gli episodi di violenza nei campi minori, di seconda e terza categoria. E la violenza è legata sempre più a certe dichiarazioni, a chi sparge i veleni. Quasi duecento arbitri finiti all'ospedale, prognosi superiore ai 5 giorni. Mica si parla di sputi o di schiaffi, qui. Le regioni più a rischio: Campania, Puglia e Calabria. In Puglia volevano fermarsi. Noi non abbiamo preso nessuna decisione, non ne abbiamo nemmeno parlato. Però ripeto: gli arbitri vogliono avere anche loro il diritto di sbagliare. Come i calciatori. Come certi allenatori che sembrano dei tarantolati, che si muovono come dei buffoni davanti alla loro panchina...".

E' molto preoccupato, Gussoni. Perché gli arbitri si vogliono fermare o, almeno, iniziare in ritardo le partite. Sono 26.000 in Italia: dirigono oltre 650.000 partite all'anno, costo medio a partita 60 euro, totale 39 milioni. Ma anche ai vertici c'è profondo, crescente, malumore. In tre guidano il gruppo: Rosetti, Farina e Rizzoli. Sono loro i capi riconosciuti della rivolta (sotterranea). Lo stesso Collina sta pensando seriamente di mollare a fine stagione.

Gussoni attacca anche il superprocuratore Stefano Palazzi ("una volta i deferimenti erano più rapidi, adesso hanno allargato le maglie") e si rivolge alle Leghe, al sindacato calciatori, all'Assoallenatori. "Scriverò a Matarrese: siamo stufi di certe trasmissioni tv fatte sulla pelle degli arbitri, le moviole a caldo che infiammano gli stadi. Che studiasse qualcosa la Lega, visto che vende lei i diritti tv. Che fissasse delle condizioni più precise...".

Gussoni è stato molto duro anche con la Juventus. "Ho pensato di non rispondere nemmeno alla loro lettera aperta che hanno scritto dopo Reggio Calabria: d'altronde, dovrei rispondere ogni anno a 12.000 lettere, a tutte le società che si lamentano e che mi scrivono". E a Zebina che parla di una "strage di punti" per colpa degli arbitri, il numero 1 dell'Aia replica: "Non so se conosce bene il vocabolario italiano. Da noi basta un errore per suscitare subito un sospetto: è uno sport tutto italiano, fa parte del nostro Dna. Ma i nostri errori sono sempre in buona fede".


poveretto Bergonzi....
 
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24 grana
view post Posted on 5/4/2008, 12:42     +1   -1




anche i cinesi scoprono il Napoli
Un giornalista orientale all'allenamento. A Catania tandem Sosa-Lavezzi:

 
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